Descrizione
La storia concettuale delle scienze cognitive resta per larga parte ancora da scrivere. Con questo libro Jean Pierre Dupuy – uno dei principali esponenti delle scienze cognitive in Francia e ideatore del catastrofismo illuminato – ne realizza un importante capitolo: l’eredità della cibernetica. Contrariamente a quanto generalmente si ritiene la cibernetica – e la domanda se pensare sia calcolare – ha implicato non l’antropomorfizzazione della macchina ma la meccanizzazione dell’umano. Se i padri fondatori della cibernetica – alcune tra le più grandi menti del ventesimo secolo, tra cui John von Neumann, Norbert Wiener, Warren Mc Culloch e Walter Pitts – intendevano costruire una scienza del comportamento umano materialista e meccanicista, in grado di risolvere gli antichi problemi fi losofi ci della mente e della materia, riconoscere oggi l’importanza della cibernetica per le scienze cognitive può illuminare controversie sorte entro il connessionismo, il cognitivismo, il funzionalismo e l’antiriduzionismo. Diviene così possibile proiettare l’interrogativo sulla macchinizzazione dell’umano entro il dibattito contemporaneo sulle neuroscienze, sulla convergenza tra nanotecnologie, biotecnologie e robotica e sugli scenari del postumano.