Descrizione
Sempre più spesso viene rivolta a psicologi, psichiatri e psicoterapeuti una richiesta di aiuto non solo da persone con definite psicopatologie ma anche da coloro che non presentano disagi specifici ma non sono soddisfatti del loro stare al mondo.
Il volume propone un intervento che può collocarsi come un modulo di una più ampia psicoterapia tradizionale, ma essere anche rivolto a persone senza specifiche psicopatologie. La proposta parte da una visione del modo di intendere la sofferenza che si caratterizza per uno sguardo verso un orizzonte più ampio di quello contrassegnato dal limitato e limitante stato di salute. Vi è la necessità di riappropriarsi di un pensiero critico che riesca a collocare al centro della riflessione la persona come soggetto di sofferenza e come protagonista della ricerca di una pienezza esistenziale che nel perseguimento di valori dia senso al vissuto esperienziale.
Vengono affrontate quelle disfunzioni definite “tribolazioni” che, seppure non rappresentino delle vere e proprie patologie classificate nelle nosografie psichiatriche, amareggiano l’esistenza. Ne sono descritti i meccanismi comuni e alcune strategie di risoluzione.
Di pari passo viene proposta una definizione del concetto di benessere in relazione alla speculazione filosofica, alla ricerca psicologica e alle indicazioni principali fornite dalle neuroscienze.
Infine si avanza una proposta specifica riguardo agli ingredienti essenziali per il raggiungimento del benessere, sottolineando in particolare l’importanza del bisogno di significato e di relazionalità, correlati ad una dimensione di trascendenza, di consapevolezza e di accettazione della propria condizione. Non si tratta di un’esposizione solo teorica, si definiscono, infatti, le caratteristiche specifiche di un intervento finalizzato alla promozione del benessere, in particolare differenziandolo da una psicoterapia tradizionale in termini di obiettivi, di specifiche tecniche adottabili, di contesto e di modalità d’intervento.