Descrizione
L’identificazione in psicoanalisi richiama subito una pluralità di qualificazioni che la specificano e al tempo stesso la articolano e la rifrangono:
identificazione primaria, isterica, melanconica, narcisistica, edipica, alienante. Le numerose sfaccettature rinviano al versante evolutivo o regressivo della dinamica psichica, al lato patologico o a quello costitutivo.
Concetto proteiforme, si presta alla riflessione sulla formazione – e deformazione – dell’Io e contemporaneamente chiama in causa l’alterità, nelle vesti degli oggetti o dei modelli assimilati. Nella sua caratteristica di processo suscettibile di un continuo divenire nella psiche ne segnala la trasformabilità e la plasticità, ma la espone anche a vicende di cristallizzazione e rotture traumatiche.
Le problematiche esplorate interrogano teoria e prassi clinica chiamate a confrontarsi sempre più spesso con il narcisismo, la soggettività e i suoi confini, la precarietà del senso d’identità, attraversato da crisi personali e sociali. Nell’ordito di questo tema si è venuta a tessere una trama che disegna immagini composite con inaspettate confluenze e imprevedibili punti di snodo, anche in dialogo con l’antropologia nella sua funzione di osservazione delle trasformazioni identitarie nell’impatto transculturale