Descrizione
In breve
Le problematiche esplorate in questo volume interrogano teoria e prassi clinica chiamate a confrontarsi sempre più spesso con il narcisismo, la soggettività e i suoi confini, la precarietà del senso d’identità, attraversato da crisi personali e sociali.
Presentazione del volume
Il quinto Quaderno del Centro Napoletano di Psicoanalisi, sezione locale della Società Psicoanalitica Italiana, è frutto del lavoro svolto collettivamente sul tema dell’identificazione nella molteplicità delle sue configurazioni e delle relazioni che intercorrono con la strutturazione dell’identità e con la soggettivazione.
L’identificazione in psicoanalisi richiama subito una pluralità di qualificazioni che la specificano e al tempo stesso la articolano e la rifrangono:
identificazione primaria, isterica, melanconica, narcisistica, edipica, alienante. Le numerose sfaccettature rinviano al versante evolutivo o regressivo della dinamica psichica, al lato patologico o a quello costitutivo.
Concetto proteiforme, si presta alla riflessione sulla formazione – e deformazione – dell’Io e contemporaneamente chiama in causa l’alterità, nelle vesti degli oggetti o dei modelli assimilati. Nella sua caratteristica di processo suscettibile di un continuo divenire nella psiche ne segnala la trasformabilità e la plasticità, ma la espone anche a vicende di cristallizzazione e rotture traumatiche.
Le problematiche esplorate interrogano teoria e prassi clinica chiamate a confrontarsi sempre più spesso con il narcisismo, la soggettività e i suoi confini, la precarietà del senso d’identità, attraversato da crisi personali e sociali. Nell’ordito di questo tema si è venuta a tessere una trama che disegna immagini composite con inaspettate confluenze e imprevedibili punti di snodo, anche in dialogo con l’antropologia nella sua funzione di osservazione delle trasformazioni identitarie nell’impatto transculturale
L’identificazione in psicoanalisi richiama subito una pluralità di qualificazioni che la specificano e al tempo stesso la articolano e la rifrangono:
identificazione primaria, isterica, melanconica, narcisistica, edipica, alienante. Le numerose sfaccettature rinviano al versante evolutivo o regressivo della dinamica psichica, al lato patologico o a quello costitutivo.
Concetto proteiforme, si presta alla riflessione sulla formazione – e deformazione – dell’Io e contemporaneamente chiama in causa l’alterità, nelle vesti degli oggetti o dei modelli assimilati. Nella sua caratteristica di processo suscettibile di un continuo divenire nella psiche ne segnala la trasformabilità e la plasticità, ma la espone anche a vicende di cristallizzazione e rotture traumatiche.
Le problematiche esplorate interrogano teoria e prassi clinica chiamate a confrontarsi sempre più spesso con il narcisismo, la soggettività e i suoi confini, la precarietà del senso d’identità, attraversato da crisi personali e sociali. Nell’ordito di questo tema si è venuta a tessere una trama che disegna immagini composite con inaspettate confluenze e imprevedibili punti di snodo, anche in dialogo con l’antropologia nella sua funzione di osservazione delle trasformazioni identitarie nell’impatto transculturale