Descrizione
Se l’efficacia terapeutica si realizza a partire dalla relazione, nel qui e ora dello spazio clinico, diviene essenziale il riconoscimento da parte del terapeuta delle emozioni, sia positive sia negative, suscitate dall’incontro con l’altro. La loro corretta gestione costituisce un fattore rilevante che contraddistingue la qualità terapeutica. Infatti, il setting clinico, per la sua specifica intensità, provoca inevitabilmente anche al terapeuta reazioni emotive profonde da utilizzare per rendere trasformativa l’esperienza terapeutica. È ormai superata la convinzione secondo cui esse rappresentino esclusivamente una fonte d’interferenze da evitare. Tuttavia, tali reazioni vanno riconosciute, accettate ed elaborate secondo un progetto terapeutico consapevole, le cui finalità e procedure il terapeuta deve padroneggiare pienamente. L’argomento scelto è anche un omaggio e un riconoscimento al modello formativo della Scuola Romana di Psicoterapia Familiare, diretta da Carmine Saccu,che ha posto da sempre grande attenzione al tema del vissuto del terapeuta. In tale modello, il lavoro sulle proprie risonanze è indispensabile per attingere metafore, creatività, ironia. Apre il volume un capitolo rivolto all’osservazione in ambito psicologico, all’evoluzione del concetto di controtransfert e al ruolo delle emozioni in terapia familiare, segnalando anche limiti e insidie dell’auto-osservazione. Il libro prosegue con esemplificazioni cliniche di cinque terapeuti familiari. I contributi, diversi nello stile di scrittura, condividono buone capacità di riconoscimento delle emozioni attivate dal setting terapeutico e la valutazione di come intervengano sul decorso clinico. Tale presa d’atto consente una riflessione sullo stile adoperato nel costruire la relazione terapeutica.
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Il tema di questo volume, il ruolo delle emozioni del terapeuta, mi è caro e posso dire, con orgoglio, che nel nostro modo di lavorare abbiamo sempre posto grande attenzione a tale questione, anche quando tale argomento sembrava bandito dalla discussione dei primi sistemici puri. Sin dall’inizio, mi parve un obiettivo impraticabile quello dell’assoluta neutralità del terapeuta e, nei training di formazione, io e i didatti della mia Scuola abbiamo sempre dedicato grande attenzione a quelle che poi sono state definite le “risonanze” emotive del terapeuta.
Carmine Saccu, dalla Presentazione