Descrizione
La gravidanza, sin dai tempi più remoti, è stata considerata un momento favorevole alla salute mentale della donna, vissuto con gioia nell’attesa del proprio figlio. Se ciò è vero nella maggior parte delle donne, il 10% di esse subito dopo il parto sperimenta una realtà psichica caratterizzata da sintomatologia depressiva, con ricadute negative anche sul neonato e sul coniuge.
La letteratura recente ha proposto diversi contributi scientifici orientati a evidenziare cause e possibili rimedi per la donna che presenta una depressione perinatale; tuttavia a oggi manca un approfondimento sistematico di metodologie di intervento utili alla risoluzione della depressione oltre che al mantenimento armonico delle dinamiche relazionali nella coppia che sperimenta la genitorialità.
La depressione post partum insorge nel 10-12% della popolazione generale; esordisce dopo 3-4 settimane dal parto, ma può avere un esordio anche tardivo (dopo alcuni mesi). Ha un decorso ingravescente e presenta sia sintomi della sfera psichica (deflessione del tono dell’umore, sentimenti di disistima e di inadeguatezza al ruolo di madre, abulia, apatia) che sintomi neurovegetativi (alterazioni del ritmo sonno veglia e dell’appetito).
La madre vive l’esperienza genitoriale con distacco, non cura il nascituro, nei casi più gravi presenta comportamenti auto lesivi o impulsivi, che possono portare anche al neonaticidio.
Le conseguenze della depressione perinatale coinvolgono anche i figli che possono andare incontro a nascita pretermine, con basso peso corporeo alla nascita, ridotta ci rconferenza cranica, basso indice di
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Apgar; inoltre i neonati sono a rischio di sviluppare una relazione di attaccamento disturbata oltre che sintomi depressivi nell’adolescenza.
Poco rappresentato in letteratura e poco studiato è il padre, che nel rimodulare la sua relazione con la partner viene responsabilizzato anche nella nuova funzione di genitore.
Questi aspetti che caratterizzano la donna nella gravidanza e nel post partum trovano nella monografia di Caretti et al. un originale e ampio approfondimento, che consente una documentata analisi fenomenica di modalità espressive di vissuti disadattativi al post partum, affrontati attraverso un approccio psicodinamico, non tralasciando gli opportuni riferimenti alla moderna nosografia psichiatrica.
L’elencazione completa dei fattori di rischio della depressione perinatale, le conseguenze a breve e a lungo termine sul neonato vengono arricchite, rendendo originale il contributo editoriale, anche dagli ampi riferimenti dedicati alla figura paterna, rispetto al suo vissuto, al suo ruolo e agli inevitabili effetti di una depressione correlata al parto.
Di grande interesse, inoltre, sono i contributi esperenziali, che il gruppo coordinato da Caretti ha offerto alla comunità scientifica, innovativi e ampiamente apprezzati. Tali contributi rappresentano un’opportunità di ulteriori conoscenze a quanto è presente nella recente letteratura scientifica, dedicata al tema della depressione neonatale.
L’approfondimento dei fattori causali della depressione neonatale appare un’esigenza cui il clinico non può e non deve sottrarsi per poter intervenire in maniera preventiva sin dai primi mesi di gravidanza al fine di evitare l’insorgenza di una grave sofferenza timica nel post partum.
Numerosi sono gli interventi psicologici e psicoterapeutici individuali ma deve essere sempre privilegiato un approccio integrato, dove farmaco e psicoterapia lavorano insieme per raggiungere il maggior successo di guarigione dai sintomi.
La decisione di iniziare, continuare o sospendere il trattamento psicotropo per una donna nel post partum necessita di valutare:
le caratteristiche individuali della donna
la storia pregressa di psicopatologia
il rischio per il neonato della sospensione farmacologica
il rischio di non trattamento
le linee guida di trattamento farmacologico specifiche.
Il contributo di questo libro, che raccoglie l’esperienza scientifica internazionale e quella accumulatasi negli anni dal gruppo di Caretti et al. consente in maniera significativa di poter affrontare i problemi correlati alla depressione perinatale con minori timori per questa fase della vita della donna.
Gli studi di Caretti e dei suoi collaboratori rappresentano un punto di riferimento per tutta la comunità scientifica e per chi voglia conoscere a fondo questi aspetti.
Eugenio Aguglia