Descrizione
Gli adulti – genitori, insegnanti, educatori – tendono a sottovalutare l’importanza e la delicatezza della fase evolutiva che prende il nome di preadolescenza. Invece il passaggio dall’infanzia all’adolescenza, che corrisponde circa all’età della scuola media, presenta aspetti specifici e significativi nel percorso di crescita della persona.
Dal punto di vista fisico il ragazzo e la ragazza attraversano la trasformazione che li porta alla maturazione sessuale. Tale maturazione si rende visibile attraverso i caratteri sessuali secondari che modificando radicalmente l’aspetto del preadolescente, sono spesso per lui fonte di ansia e di insoddisfazione e richiedono un adattamento non facile, spesso non ben compreso dagli adulti che possono accentuare, con i loro commenti più o meno benevoli, il disagio del preadolescente che non si riconosce più.
In un contesto sociale che tende a precocizzare il processo di crescita e a identificare questa fascia di età con una categoria di potenziali consumatori, ma a trascurare l’accompagnamento attento e rispettoso di ogni bambino che sta diventando grande, è importante che la famiglia e la scuola si soffermino a considerare i bisogni e le potenzialità del preadolescente per offrirgli le condizioni più favorevoli per uno sviluppo sano e armonico.
Anche nella sfera cognitiva e sociale a quest’età maturano competenze nuove che rendono assai più ricco e più complesso il rapporto col mondo rispetto all’infanzia.
Ma il riconoscimento di queste importanti conquiste evolutive non deve indurre l’adulto a considerare ormai prossima alla conclusione la funzione educativa: si tratta invece da parte dei genitori e degli insegnanti di trovare nuovi equilibri nella relazione educativa ed affettiva per incoraggiare il cammino del preadolescente verso l’autonomia, senza fargli mancare però l’appoggio, la guida e il contenimento di cui ha ancora bisogno.