Descrizione
La necessità di pensare il sociale nello psichico e la relativa questione della loro continuità e correlativa discontinuità impone alla psicoanalisi di indagare sulle trascrizioni individuali della propria realtà sociale. L’attuale civiltà dei consumi mira a creare di continuo pseudomancanze trasformate in una serie infinita di vuoti, illusoriamente facili da colmare con i prodotti del mercato. Anoressie, bulimie, obesità, dipendenze, depressioni e attacchi di panico sembrano essere i sintomi della contemporaneità, le derive dell’attuale società bulimica dell’accumulo, della compensazione attraverso un oggetto reale di ciò che non si è avuto a livello simbolico, a livello dello scambio affettivo. Letture molteplici e saperi diversi cercano di inquadrare questa complessa problematica. Le figure del vuoto e le infinite declinazioni di questo termine rappresentano l’oggetto di questo quaderno.