Descrizione
La recente emergenza del Covid19 ha rilanciato nel mondo clinico il dibattito sulla psicoterapia online. Inscritto nel tessuto identitario digitale contemporaneo, il tema avanza proposte di cambiamento e di innovazione, alimentando un confronto che investe le stesse fondamenta della disciplina. La dogmatica contrarietà cementata in parte dei tecnofobi e l’acritico entusiasmo che alberga in parte dei tecnofili rischiano di proporsi, al riguardo, come cartine di tornasole di posizioni semplicistiche, soprattutto inutili, di fronte a un processo complesso. Il testo affronta l’argomento analizzando in termini complessi gli aspetti pragmatici, sintattici e semantici richiamati dall’ipotesi di un trasferimento, totale o parziale, del lavoro terapeutico sullo schermo. L’analisi è rivolta ai due ambiti interessati dal cambiamento, quello clinico e quello formativo. Sul versante clinico, il testo si addentra nelle dimensioni dei processi terapeutici ex novo e dei processi terapeutici trasferiti online, ponendoli a confronto con i punti cardinali della psicoterapia. Sul versante della formazione, il testo analizza l’ipotesi della formazione online con riferimento alle direttrici del sapere, del sapere fare e del sapere essere, con particolare riferimento all’ambiente formativo costituito dal gruppo.