Descrizione
Il percorso analitico si propone perciò come una nuova nascita, un nuovo venire al mondo che è un atto che si rinnova continuamente, in funzione della capacità dell’oggetto di far venire il mondo a séin modo tollerabile.
Gli autori non trascurano la portata dell’integrazione tra le scoperte neuroscientifiche e la teoria e pratica psicoanalitica, intesa come situazione dove è possibile pensare insieme, tra analista e analizzando, la traccia lasciata dalla nascita prematura, e i sentimenti connessi.
Sembra così delinearsi, nel contatto col paziente prematuro, o con le aree “premature” di ogni paziente, la necessità di una funzione dell’oggetto che si potrebbe definire “del saper attendere”: uno spazio di attesa non stimolante, ma rispettoso degli spazi privati della mente entro cui silenziosamente il lavoro del sogno compie la sua opera di trasformazione.