Sogni celebri e bizzarri. Indagine sulla bizzarria onirica tra storia ed evoluzionismo

 29.00

Disponibile in 3-5 giorni lavorativi

Anno: 2015
Editore: Franco Angeli
Autore: Marco Paoli
Argomento: Psicologia

Tag: , ,

Descrizione

In breve
Un approfondimento sul tema delle distorsioni visive e delle incongruenze narrative frequenti nell’esperienza onirica, sotto tre punti di vista: la bizzarria nella storia del sogno, dagli autori greci e latini fino al Cinquecento; l’esame degli oltre cinquanta contributi scientifici apparsi negli ultimi decenni del Novecento e nel primo di questo secolo; una nuova ipotesi su come si genera il fenomeno della bizzarria.
Presentazione del volume

Di tutti gli aspetti connessi alla sfera del sogno, quello della bizzarria onirica è forse il più sorprendente e quello che più allontana il sognatore dalla realtà della veglia. Si deve a tale fenomeno se la psicoanalisi freudiana ha giudicato il sogno deformato e bisognoso di interpretazione, e se le neuroscienze lo hanno ritenuto un prodotto casuale del sonno REM. Eppure finora non era stata dedicata all’argomento un’opera monografica, nonostante l’interesse suscitato nella letteratura scientifica a livello internazionale.

Il presente lavoro costituisce un approfondimento sul tema delle distorsioni visive e delle incongruenze narrative frequenti nell’esperienza onirica, sotto tre punti di vista:

a) la bizzarria nella storia del sogno, dagli autori greci e latini fino al Cinquecento;

b) l’esame degli oltre cinquanta contributi scientifici apparsi negli ultimi decenni del Novecento e nel primo di questo secolo;

c) una nuova ipotesi su come si genera il fenomeno della bizzarria.

Ad un certo momento, infatti, si viene ad infrangere la coerenza narrativa e visiva che fa credere al sognatore di vivere un’esperienza reale, e l’evento bizzarro, con la sua carica di illogicità e di violazione delle leggi fisiche, fa il suo ingresso sulla scena del sogno. La tesi è che ciò avvenga quando la volontà del sognatore non riesce ad affermarsi e viene coartata da un diverso esito della trama. Il meccanismo è quello del rifiuto della realtà a seguito della frustrazione del desiderio che Freud aveva individuato per i sogni diurni e le fantasie inconsce; ma che egli non avrebbe applicato alla fenomenologia onirica, anteponendogli quello della censura.

L’ipotesi viene testata ricorrendo ad un consistente set di sogni che possono definirsi celebri per essere entrati a far parte della letteratura specifica, con la parte del leone svolta da quelli contenuti nelle opere di Freud, Jung, Musatti e Hobson.