Vienna e la nascita dello psicodramma. Moreno, Adler e il tramonto della psicoanalisi classica

 35,00

Disponibile in 3-5 giorni lavorativi

Anno: 2015
Editore: Franco Angeli
Autore: Mario Vigliano
Argomento: Psicopatologia

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Descrizione

In breve

Il volume si rivolge non solo a psicodrammatisti, psicoterapeuti, psicologi, ma anche ai lettori interessati alla vita e alla cultura della Mitteleuropa. Artefice di una scoperta geniale che segnò una rivoluzione nell’ambito delle discipline psicoterapiche, Jacob Levi Moreno riuscì ad assimilare filosofia, terapia e vita della Vienna degli anni Venti.

Presentazione del volume

Artefice di una scoperta geniale che segnò una rivoluzione nell’ambito delle discipline psicoterapiche, Jacob Levi Moreno riuscì ad assimilare filosofia, terapia e vita della Vienna degli anni Venti: nel Teatro Esistenziale, dove, il lavoro terapeutico è azione che dà all’attore la possibilità di essere autore di un copione soggettivo e di una nuova, individuale Weltanschauung.

La nascita dello psicodramma è presentata nel testo come revisione e attacco ai principi della teoria freudiana, mentre l’Io-Tu moreniano è in piena consonanza con il Sentimento Sociale adleriano. Per Moreno, è essenziale la contaminazione di teoria ed esistenza e, nello scenario della Finis Austriae, la cultura, la vita e la storia di Vienna sono sfondo di esistenze, fisionomie e stili di vita cangianti nella realtà della rappresentazione.

Il volume sviluppa la ricerca di una felice contaminazione fra terapia e vita, fra teoria ed esperienza: una transitoria e soggettiva traccia per un cammino verso le posizioni ultime che l’anima occupa (Jaspers). Tema e leitmotiv di queste pagine è, insieme con la ricerca di una disciplina dell’esperienza, la rivisitazione di teorie, metodi e tecniche tramite citazioni e flash tratti dalla letteratura e dalla filosofia del tempo, con prospettive estranee a modelli cristallizzati, a posizioni rigidamente scolastiche e alle chiacchiere del positivismo (Nietzsche).

Il lettore viene accompagnato in un inusuale percorso sull’indefinibile linea di confine situata tra setting come luogo della terapia e set come luogo dell’esistenza: in una prospettiva adleriana, la conoscenza e la costruzione di ogni modello della mente sono opinione e ipotesi e, in conformità con una percezione visiva della scena, le immagini della rappresentazione perdono concretezza e corporeità e si trasformano in apparenze (Erscheinung) e parvenze (Schein).

Il protagonista giunge – tramite la coesione del gruppo – al dialogo con sé stesso, e il suo vissuto si purifica con l’azione e si libera dagli indugi interpretativi suggeriti da “eserciti di metafore” (Nietzsche) per rimodularsi nell’irripetibile e individuale modo di essere singolo come uomo senza qualità, uomo comune. Il testo si rivolge non solo a psicodrammatisti, psicoterapeuti, psicologi, ma anche a lettori interessati alla vita e alla cultura della Mitteleuropa.

Mario Vigliano, analista individuale e psicodrammatista di scuola adleriana, si è formato attraverso lo psicodramma junghiano. Socio fondatore dell’A.S.P.I., ha affiancato alla sua attività di terapeuta individuale e di gruppo seminari e lezioni sullo psicodramma presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Torino (Scuola di Psicologia Clinica) e la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia (S.A.I.G.A). È stato presidente dell’associazione adleriana Itinerari Formativi.

Indice

Ringraziamenti

Giulio Gasca, Prefazione

Introduzione

Vienna e la psicoterapia negli Anni Venti

(Le note viennesi dello psicodramma; La Vienna degli anni Venti e la psicoterapia; Per una sintesi)

La nascita dello psicodramma: Barbara, un’attrice

(La presa in carico; Un nuovo setting)

Moreno

(Il ruolo dell’esistenza nello Stegreiftheater; Principi della psicologia di Moreno; Moreno e la visione dell’incontro con Gesù)

Moreno, Adler e Freud negli Anni Venti a Vienna

(La contrapposizione tra le concezioni di Moreno e di Adler e la psicoanalisi classica; La psicoterapia dopo la Finis Austriae)

Freud e il sogno di una scienza

(La perdita di una Totalità e la ricerca di un senso unificante; L’onirico di una citta e l’onirismo di una sua scienza; Il sogno come indugio, la sua scena come azione; La bidimensionalità delle immagini oniriche rappresentate con una terza dimensione nel setting teatrale; La hybris freudiana)

La concezione adleriana della psiche

(Adler e la psicologia esistenziale; Il pensiero adleriano e lo psicodramma classico; Gemeinschaftsgefuhl: una visione dell’uomo)

La scena dello psicodramma adleriano: l’inferiorità come matrice di significato

(Lo psicodramma adleriano e la lettura della psicopatologia della vita quotidiana; Il teatro terapeutico adleriano: il riconoscimento dello stile di vita e del ruolo inferiore; L’azione: l’organo debole in primo piano; L’azione e la concretizzazione del come se e del qui e ora nella rappresentazione del racconto)

Considerazioni sul metodo dell’azione

L’azione e il vero sentire

(L’Azione come Vero sentire?; Ambiguità del semireale; Teatro ed esistenza; L’azione e l’ideale di una Totalità espressiva; Dopo Freud: Pontalis e il Grande Mito della Rivoluzione; La psicologia individuale e le apparenze di opinione; Vienna e le “regole” della psicologia individuale; L’azione: un esempio)

La parola contro l’azione: un monologo

L’inversione di ruolo

(Note sui malintesi dell’autenticità; Inversione di ruolo e distorsioni percettive; Inversione di ruolo: passato e presente in psicodramma; Il sentimento ai margini; Il teatro come scena della finzione, la finzione come fondamento di “verità”. Missverstandnis nell’inversione di ruolo; Semirealtà, plusrealtà e realtà invisibili; I classici oggetto di indagine psicoanalitica?; Adler: la conoscenza dell’uomo come opinione; Ancora sulle note viennesi nello Stegreiftheater; Conclusioni provvisorie sull’inversione di ruolo; Recitazione e finzione nello psicodramma adleriano; L’inversione di ruolo e il tempo del kairos del vivere; Corpo, immagini e invisibile sulla scena dello psicodramma; Barbara in un setting o in una strada di Vienna?)

Fattori terapeutici nello psicodramma moreniano

(Una classificazione convenzionale dei fattori terapeutici; Moreno e l’utilizzo simultaneo dei fattori terapeutici in psicodramma)

Il setting di psicodramma

(La Weltanschauung di Moreno e il setting di psicodramma)

Inscenare in un setting e vivere in un set

(Le visioni originarie di Moreno e la loro irriducibilità alla geometria del setting)

La Legge del Movimento

Il Clima

Dal Sentimento della Storia al Gemeinschaftsgefühl

(La Storia nella percezione individuale; Tempo e Sentimento del Tempo in psicodramma; Gemeinschaftsgefuhl e Sentimento della Storia; Il Gemeinschaftsgefuhl come vissuto di possibilità; Sulla tomba di Tolstoj)

Finzione e malafede

Lo stile di vita

(Personalità e stile di vita sulla scena dello psicodramma; Clinica e stile di vita; La difesa come malafede)

Un sogno in gioco

(Il sogno; L’allestimento della scena e le ipotesi del conduttore; Il protagonista; L’antagonista; Complessità della conduzione; Il gioco del sogno; Contenuti e svolgimento del gioco; Interrogativi del conduttore; Altre azioni del conduttore; La caduta della linea di conduzione; Il tema del Movimento; La strada)

La traccia di un percorso

Tecniche del soliloquio

(Dialogo e posizione soliloquiante)

apparenze e parvenze nella posizione del soliloquio

(Schein: lo psicodramma fra illusione e parvenza; Cechov, Adler e la “verità vera”; L’illusione del movimento; Parvenze nella posizione del soliloquio; La semirealtà e lo spettrale in psicodramma)

Vienna e i valzer di J. Strauss

La Passione, l’Incontro, il dubbio

Lo psicodramma e l’Uomo senza Qualità

(Il Doppio e l’Uomo senza Qualità; L’Altro senza Qualità nel set dell’esistenza)

Chiara Berselli, Postfazione

Bibliografia.